Quando si parla di neurodivergenza, spesso ci si ferma all’ADHD.
In realtà il mondo neurodivergente è molto più ampio e include condizioni che cambiano il modo di percepire, apprendere e muoversi nel mondo.
E conoscere queste realtà aiuta a capire meglio se stessi, i propri figli, o semplicemente le persone intorno a noi.
Ecco sei neurodivergenze di cui si parla ancora troppo poco, spiegate in modo semplice.
1. Autismo (nelle sue varie forme)
Non è “assenza di emozioni” né isolamento.
È un modo diverso di percepire il mondo:
forti sensibilità sensoriali,
bisogno di routine chiare,
comunicazione diversa ma autentica,
interessi intensi che danno stabilità.
Non è “chiusura”: è protezione.
2. Dislessia
Non è leggere lentamente perché “non si applica”.
È un cervello che processa le parole in modo diverso.
Chi è dislessico spesso è:
velocissimo nel ragionamento pratico,
creativo,
bravo nella visione d’insieme.
Ha bisogno di strumenti, non di pressioni.
3. Disprassia
Non è goffaggine.
È una difficoltà nella coordinazione e nella pianificazione del movimento.
Può rendere complesso:
scrivere,
allacciare,
usare le mani in modo preciso,
organizzare i movimenti in sequenza.
Ma queste persone spesso sviluppano una grande capacità di problem solving.
4. Discalculia
Non è essere “scarsi in matematica”.
È un diverso modo di percepire quantità, numeri, tempi, distanze.
Serve:
un metodo più visivo,
strumenti pratici,
meno frasi come “basta impegnarsi”.
5. PDA (Pathological Demand Avoidance)
Una forma di neurodivergenza legata spesso allo spettro autistico.
La caratteristica principale è l’evitamento estremo delle richieste, anche minime.
Non è sfida: è ansia di controllo.
La persona si blocca perché sente la richiesta come una minaccia, anche quando razionalmente sa che non lo è.
6. Ipersensibilità sensoriale
Odori, rumori, luci, consistenze o ambienti possono risultare troppo intensi.
Chi la vive non è “drammatico”: ha un sistema percettivo molto più reattivo.
E può essere anche una grande risorsa: notano dettagli che gli altri ignorano.
Perché è importante parlarne?
Perché conoscere queste neurodivergenze aiuta a:
evitare giudizi affrettati,
dare strumenti invece di rimproveri,
leggere i comportamenti invece di etichettarli,
capire che la neurodivergenza non è un problema, è una diversità.
E soprattutto aiuta tante persone a sentirsi finalmente viste.